Un blog filosofico?

Allora questa è una palla. Ma forse no. Piccole storie di ogni giorno... perché la gente si comporta così? Come mi comporterei io? E perché? Come ho dato forma al mio mondo e su quali fondamenti vivo e agisco? Proviamo a chiederci perché assieme e andiamo avanti finché non troviamo le nostre ultime risorse.
Collabora con i tuoi commenti o scrivi (se lo trovi più facile, se non vuoi che altri ti leggano, ma allo stesso tempo pensi di avere qualcosa da dire, a ...




mercoledì, settembre 10, 2008

Centri e movimenti

Stabilità/1

In estate ho letto, tra l'altro, di antropologia, e ho scoperto che in ognuno di noi c'è un io intangibile (Edith Stein) o un cuore (Dietrich Von Hildebrand) da cui vediamo, sentiamo, influiamo sul mondo: siamo centri immobili attraversati da narrazioni, che scegliamo di integrare o di modificare intorno a quello che siamo, per crescere... immagina che casino se il nostro cuore diventa un'autostrada, un posto da cui tutti vanno e vengono e magari non pagano pedaggio, senza scegliere la nostra topografia interiore. Il nostro io, più o meno profondo, questo dipende da noi, ha bisogno degli altri. Non è un bicchiere: il bicchiere cade, si rompe e non è più un bicchiere. Certo si rompe secondo la struttura cristallina del vetro. Frantuma i frammenti e non avrai neanche il vetro. L'io interiore può essere un bicchiere, ma se è un vero io umano, è vivo e la vita cerca sempre di espandersi e di fiorire, e questo avviene con le occasioni che ci capitano, gioie e dolori, amicizie, nascite, lutti, incontri... Difendi questo io e non lo tenere in un falso movimento o addirittura in sosta. Guarda con attenzione alle persone e cerca il loro tutto, il loro centro e i loro frammenti. Chiedi che gli altri illuminino questa zona cieca, che tu non vedi, come un filo di insalata tra i denti.
Spesso ci impegniamo in frammenti di vetro, lobotomie mentali, emozioni sradicate, ginnastiche sessuali, i mattoncini di uno dei tanti milioni di "carriere" o imprese che "cambieranno il mondo", come non hanno fatto Cesare, Napoleone, Einstein. Non ti dico di non essere Einstein, se questo è il tuo compito: ti chiedo solo di essere te stesso...

Nessun commento: